"Fiera a Le Havre" scritto al culmine del Fauvismo. Marcé era amico di
Henri Matisse. Ma anche nel mezzo dell'entusiasmo per Fauvismo, i suoi dipinti non erano ancora sufficientemente "selvaggi".
Le caratteristiche della direzione fovista - i colori vivaci, i piani larghi dipinti, la decoratività - sono inerenti a questa immagine. Ma allo stesso tempo, le Marche non hanno fretta di spostarsi dallo spazio all'aereo, aumentando l'intensità degli aspetti cromatici, crea una prospettiva. E i colori brillanti sono così elegantemente distribuiti sulla tela che, forse, in relazione a questo lavoro, la famosa dichiarazione di Louis Vauxel, che accusò il gruppo di Matisse che
"Hanno gettato un barattolo di vernici sul volto del pubblico", - un po 'ridondante.
I primi lavori di Marquet erano paesaggi impressionisti. Nel 1906, alla fine abbandonò l'impressionismo. Il suo ictus è per molti aspetti simile a quello impressionistico, ma un allontanamento da questa tradizione dà, tra le altre cose, il favore al colore nero, che gli impressionisti non hanno usato, e il fauvista - completamente. Alle Marche piaceva usare il nero come diapason di colore, permettendo allo spettatore di vedere i contrasti tra i più luminosi e i più bui. Con piacere usa il contorno, il più delle volte sotto forma di un ictus, spesso nero.
"Fair in Le Havre" in termini di tonalità e umore generale viene confrontato
con le opere di Alfred Sisley. Ma in termini di sottigliezza dell'immagine, del lirismo generale e della grazia del disegno, Mark non manca di Sisley.
Spesso, caratterizzando il lavoro di Mark, parlano della combinazione ideale di concreto e generale. In relazione a questo quadro - il paesaggio è molto concreto, e le persone sono più probabilmente una certa immagine della gente, un'idea delle persone, non troveremo alcun dettaglio in esse. Questo approccio è abbastanza tipico per le Marche: ci sono quasi sempre tracce di persone nei suoi paesaggi, in un modo o nell'altro, le persone appaiono, ma sono generalizzate al massimo. Ma nei dipinti raffiguranti
Napoli, il paesaggio stesso sta già perdendo le sue specificità, e il Golfo di Napoli non diventa il mare stesso, ma un meraviglioso sogno sul mare.
Autore: Alena Grosheva