Anicius Manlius Severin Boethius, The Last Roman

Olga Akashi • Pittura, 2008, 64×44×1 cm
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Informazioni sull'opera
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Disciplina artistica: Pittura
Soggetto e oggetti: Ritratto
Tecnica: Olio
Materiali: Tela
Data di creazione: 2008
Dimensioni: 64×44×1 cm
Titolare: Olga Akashi
Locazione: Kiev
Opera nelle compilazioni: 2 selections

Descrizione del quadro «Anicius Manlius Severin Boethius, The Last Roman»

Nella decima canzone del "Paradiso" Dante, tra i 12 grandi saggi del mondo, Dante cantava "uno spirito senza peccato, che l'inganno del mondo rivela a colui che ascolta le sue parole". Queste linee sono dedicate a Boezio, "gli ultimi romani", quindi incluso tra i più riveriti maestri del Medioevo. Da un lato, egli è l'ultimo dei filosofi antichi, dall'altro, il "primo scolastico", cioè il primo filosofo medievale. Oltre a Machiavelli, Petrarca, Kant, Francesco Assisi, Boezio è una figura "di frontiera" del pensiero filosofico. Le sue opere per molti secoli sono servite come fondamento della filosofia medievale, del sistema educativo, della letteratura e della teoria musicale. Filosofo cristiano e statista romano. Approssimativamente l'imperatore Teodorico, console a Ravenna e ministro supremo sotto l'imperatore. Falsamente accusato di complottare contro Teodorico in favore di Bisanzio, in previsione dell'esecuzione scrisse l'opera "Consolazione della filosofia". Tradusse in latino gli scritti logici di Aristotele e Porfirio, le opere di Euclide e Nycomed. Boezio è considerato un mediatore tra il mondo antico e il Medioevo, "l'ultimo romano e il primo scolastico". Si è dimostrato chiaramente nel cosiddetto. trattati teologici in cui tentava, con l'aiuto di un metodo filosofico, di risolvere alcuni problemi specifici della teologia cristiana, ad esempio, trinitaria e cristologica. Allo stesso tempo, ha usato attivamente gli strumenti della logica formale, in connessione con cui Boezio è chiamato il "padre della scolastica".
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