Il museo di belle arti nella città svizzera di Berna Federale e showroom a Bonn (Germania), al tempo stesso rappresentano i reperti della collezione di Cornelius Гурлита, figlio del mercante d'arte Хильдебранда Гурлитта. La galleria si concentrano su diversi aspetti della raccolta.
La mostra in Svizzera (2 novembre 2017 – 4 marzo 2018) porta il nome di
"Dossier Гурлитта: "arte Degenerata" confiscati e venduti". Qui selezionati circa 200 opere di artisti il cui lavoro i nazisti credevano indegno e anche pericoloso. In disgrazia erano espressionisti e costruttivisti, tra i quali c'erano artisti come Franz Marc, Otto Dix e Emil Nolde.
L'esposizione in Germania sotto il nome di
«Dossier Гурлитта: nazista furto d'arte e le sue conseguenze» (3 novembre – 11 marzo) è composta da circa 250 opere. L'accento è posto su storie di collezionisti e antiquari di origine ebraica, che sono diventati le vittime dell'Olocausto. A Bonn si possono vedere opere di antichi maestri, ma anche di artisti impressionisti e post-impressionisti.
Dopo la fine mostre musei «scambieranno» mostre.
Pubblico per la prima volta può familiarizzare con la scandalosa una collezione di circa un migliaio di opere, trovati in un appartamento di monaco nel 2013. Ora gli esperti stanno studiando provenienza di queste opere.