Cristo giallo

Paul Gauguin • Pittura, 1889, 92.1×73.3 cm
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1231 × 1570 px • JPEG
35.3 × 44.4 cm • 89 dpi
20.8 × 26.6 cm • 150 dpi
10.4 × 13.3 cm • 300 dpi
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Informazioni sull'opera
Disciplina artistica: Pittura
Soggetto e oggetti: Pittura sacra
Tecnica: Olio
Materiali: Tela
Data di creazione: 1889
Dimensioni: 92.1×73.3 cm
Opera nelle compilazioni: 28 selections
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Descrizione del quadro «Cristo giallo»

Questa immagine (come Cristo verde) è stato scritto da Gauguin poco prima del primo viaggio a Tahiti, ed è straordinariamente diverso da quelle tele con cui l'artista è più spesso associato. A Port Aven, si stabilì nel 1886, in fuga dalla povertà imminente, e visse in una piccola città bretone fino al 1891, senza contare più di due mesi ad Arles con Vincent Van Gogh. Dal periodo bretone, Gauguin si riferisce spesso a soggetti religiosi, ma li interpreta sempre a modo suo. Nella sua opera "Cristo giallo", utilizza il potente tema emotivo della crocifissione, trasferendo la scena biblica alla Bretagna del XIX secolo e circondando l'uomo sofferente sulla croce con le contadine francesi in abiti tradizionali dell'epoca.

Molti dei suoi predecessori hanno usato questa tecnica prima di Gauguin. Tuttavia, la tecnica utilizzata dall'artista era innovativa in quel momento. La tela, divisa in segmenti chiaramente definiti di colori vivaci, è scritta nello stile del cloisonianismo. La creazione del "Cristo giallo" di Gauguin è stata ispirata da un crocifisso in legno dipinto in una delle chiese non lontano da Port Aven. Secondo l'artista, ha scelto il colore giallo come colore principale per trasmettere i suoi sentimenti di solitudine e vita isolata tra i contadini bretoni.

Gauguin ha ritratto Cristo nel momento in cui il suo volto non esprime più tormento, ma quasi distruzione e sottomissione al destino. Il colore giallo del suo corpo riecheggia i colori del paesaggio autunnale circostante. Si può tracciare un parallelo tra i cicli di vita agricoli e religiosi: nascita - vita - morte - rinascita. Analizzando la tela di Gauguin, i ricercatori confrontano la crocifissione di Cristo con la caduta (tempo del raccolto), tre giorni nella tomba con l'inverno sterile, e infine la risurrezione con la primavera che porta nuova vita alla natura.

Autore: Evgeny Sidelnikov
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