Descrizione del quadro «The lovers»
Se non si tiene conto della tragica vicenda della madre di René Magritte (maggiori dettagli
nella biografia dell'artista), che spesso è legata ai tegumenti sui volti dei personaggi del film "Lovers", c'è un'altra versione sui motivi per cui l'artista amava ritrarre le persone "anonime". Il fatto che Magritte fosse un appassionato fan dei film, in particolare dei film sugli anni 1913-1914 Fantomas, diretti da Louis Feuillade. Secondo alcuni critici, questa passione ha influenzato il lavoro dell'artista e risvegliato in lui l'amore per il gioco del nascondino.
Ci sono diverse interpretazioni dei dipinti
"Lovers". E due di loro sono completamente opposti l'uno all'altro. La prima è che Magritte ha raffigurato nel dipinto come la personificazione della popolare frase "L'amore è cieco". Cecità e assoluto: i personaggi del film sono un mistero e per gli altri, e l'uno per l'altro, inoltre, sono così consumati dalla passione che non si vede né si sente nulla in giro. Quanto alla seconda, più ottimistica interpretazione, l'uomo e la donna sulla tela sono riusciti a cogliere l'amore di una tale forza da poter sentire una vera intimità, a prescindere da ogni velo di mistero e condividere i loro ostacoli.
La seconda versione dell'immagine apparso nello stesso anno 1928, scritto con uno stato d'animo completamente diverso. Se il primo tessuto è un brivido inspiegabile, l'inconcepibile sensazione di disperazione o addirittura di paura, è il secondo dipinto degli stessi cari, piuttosto pieno di pace e riposo. Magritte prende i suoi personaggi dallo spazio chiuso della stanza e il loro piccolo mondo privato è pieno di colori nell'enorme mondo che rappresenta il paesaggio dietro di loro. I volti di uomini e donne continuano ad essere coperti con un panno, ma rivolti verso lo spettatore e le loro posture diventano più calme e rilassate. E sembra che attraverso un velo sottile si possano vedere i loro sorrisi.
Autore: Eugene Sidelnikov